L’ultima volta, raccontando la giornata di riprese a Cerea, avevo scritto che probabilmente era stata una delle giornate più dure sul set del nostro lungometraggio.
Beh, la giornata di sabato è stata anche peggio!
Alle 8 di mattina ci siamo trovati per caricare su un furgone tutti i vestiti per le comparse (una 50ina di persone, circa) per poi portarci ad Arsiero (VI) dove dovevamo ricostruire l’esterno di una stazione ferroviaria. Lo stabile dove abbiamo girato era effettivamente una vecchia stazione ma riammodernata e senza tutti quei particolare che fanno riconoscere al primo sguardo di cosa si tratta.
Approfittando quindi delle poche ore senza pioggia (le previsioni non erano ottimistiche) ci siamo subito dati da fare per togliere eventuali particolari moderni (ridipingendo, ad esempio, i muri con le scritte a pennarello) ed aggiungendo un grande orologio sul muro e un paio di cartelli tipici delle stazioni dei treni.
Con dei sacchi di juta riempiti di paglia, perchè fossero più leggeri, abbiamo coperto un paio di finestre (quelle più visibili nelle nostre inquadrature) e preparato le postazioni di guardia per i soldati tedeschi, in modo che potessero ripararsi nel caso di un conflitto a fuoco.
Abbiamo montato anche un cavallo di frisia con il filo spinato, e preparato delle impalcature coperte con teli di nylon per proteggere dalla pioggia gli Arri che dovevano illuminare la scena.
Le comparse sono arrivate verso le 17.00, iniziavamo a girare questa scena col buio, e una pioggia costante e molto intensa ci ha accompagnato, senza tregua, per tutto il tempo.
Alla fine delle riprese, e dopo aver sistemato e messo via le attrezzature (siamo tornati a casa verso l’una di notte), eravamo fradici e infreddoliti nonostante gli ombrelli e le giacche anti pioggia…
E’ stata davvero una giornata complicata, è difficile rimanere lucidi e concentrati sul lavoro quando tutto intorno impazza una bufera di pioggia e vento e devi stare attento, oltre a quello che stai inquadrando, anche a come tocchi la telecamera e gli obiettivi con le mani bagnate!
Sulla telecamera avevo montato il monitor SmallHD Dp6 per avere un’anteprima più grande e controllare bene la scena inquadrata. Inoltre avevo la possibilità di fare un doppio controllo utilizzando sia il focus assist del monitor che quello interno alla telecamera.
Per alimentarlo ho utilizzato una batteria con attacco V Mount fissata sul retro, sui rod support che tengono anche il mattebox e il follow focus. Una sola batteria è bastata per tutta la giornata!
I pannelli pronti per essere installati. Su questi, Davide (aiuto regista ed addetto agli effetti speciali), ha montato piccole cariche esplosive comandate elettronicamente. Una volta pronti e cablati sono stati fissati sul muro e dipinti dello stesso colore, in maniera tale da risultare praticamente invisibili.
Johnny e Achille preparano e montano il finto orologio (in legno) della stazione ferroviaria. Un piccolo particolare che però ha contribuito a renderla più realistica.
Johnny e Davide preparano i pannelli con le cariche e i cartelli per l’esterno della stazione.
Si ridipingono i muri!
Per simulare gli spari contro i sacchi di juta Davide aveva preparato anche un sistema ad aria compressa che grazie a delle piccole valvole “sparavano” all’esterno piccoli sbuffi di polvere che effettivamente assomigliavano a dei colpi di arma da fuoco!
Le comparse che impersonavano i soldati tedeschi negli spogliatoi, in preparazione.
L’esterno della stazione, di notte e con i fari accesi. Avevamo anche portato un camion e un’auto d’epoca.