Ieri, nonostante il tempo non certo dei migliori, abbiamo girato due scene per il nostro lungometraggio.
La mattina eravamo a Schio (VI) in una vietta proprio vicino al Duomo, dove abbiamo ricostruito un posto di blocco con alcuni soldati tedeschi che controllavano i documenti alle persone. Le comparse in scena, contanto i civili e i soldati, erano circa una trentina.
Nonostante i dubbi mattinieri dopo aver dato uno sguardo al cielo e le previsioni contrarie ci siamo comunque arrischiati e siamo riusciti ad ultimare le riprese prima che cominciasse a piovere!
Avevamo allestito due postazioni di controllo, in due diverse vie. In entrambi i casi erano costituite da sacchi di juta (nel nostro caso riempiti di paglia, per pesare meno), del filo spinato e una mitragliatrice MG42 su treppiede.
Avevamo inoltre posizionato nei pressi della postazione alcune scatole per i proiettili della mitragliatrice e casse in legno che non erano tedesche, ma da lontano aiutavano a ricreare la giusta ambientazione.
In scena c’erano anche alcune biciclette d’epoca, per le comparse.
Sulla telecamera abbiamo usato una lente lunga, un Canon FD 75-200 tenendo sempre montato il monitor SmallHD DP6 per dare la possibilità al regista di controllare in ogni momento la scena inquadrata.
Per le prime inquadrature ho preferito montare la Panasonic sullo slider MEC100 della Shootools, per poter fare piccoli movimenti di camera.
Il pomeriggio ci siamo spostati all’interno del solito vecchio cinema per un’altra breve scena con il protagonista (Leonardo Pompa) e l’attore che interpeta il sacrestano del paese (Antonio “Peo” Pegoraro).
Questa volta, però, il palco dove si esibiva la banda doveva sembrare abbandonato e quindi prima di inziare abbiamo sparpagliato spartiti e vecchi giornali sulle tavole del pavimento, rovesciato sedie e, in generale, messo in disordine tutto quanto!
Per queste scene in interni la scelta dell’obbiettivo era caduta anche sul 50mm f1.8, per via della profondità di campo ridotta che ci permetteva di ottenere.
Avevo fissato il monitor DP6, visibile nelle foto, con un friction arm grazie ad uno dei filetti nel maniglione superiore della telecamera. In questa maniera spostarlo su un lato o sull’altro o inclinarlo verso il regista era questione di pochi secondi. Con la funzione Focus Assist +, è stato davvero utile per segnare correttamente i punti di messa a fuoco sul follow focus!
… e infine l’articolo apparso sulla stampa locale!
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