Il 3 Marzo uscirà nelle librerie il primo thriller di Massimo Polidoro dal titolo “Il passato è una bestia feroce”.
Ho avuto il privilegio di poterlo leggere in anteprima perchè dovevo girare, con l’autore, alcuni video di presentazione e lui voleva che almeno sapessi di cosa si stava parlando.
Ecco qui il primo video, ne seguiranno altri, in un progetto davvero innovativo qui in Italia…
Il passato è una bestia feroce è un libro “che ti prende”, cominci a leggerlo e non riesci a metterlo giù finchè non hai letto qualche altra riga, almeno una pagina in più, ma a quel punto sei rapito dalla storia e vuoi sapere come va a finire!
In uno dei video Massimo parla anche degli autori che lo hanno ispirato, in questo caso più che maestri li definirei “compagni di viaggio” perchè la sua bravura non ha nulla da invidiare ai “grandi” che hanno firmato le pagine dei thriller più famosi.
L’esordio di Massimo in questo filone letterario è più che positivo, è un libro di cui l’autore può andare sicuramente fiero…
La particolarità che sottolineavo prima è che Massimo ha voluto coinvolgere un gruppo di 100 lettori per promuovere questo libro in una sorta di “crowdsourcing con chi segue e apprezza il mio lavoro” come scrive l’autore nel sito dedicato proprio a questo thriller.
Questa squadra vede impegnati molti volontari che, con un lavoro impegnativo ma che sta dando soddisfazioni, si confronta e discute, propone idee e consigli, ognuno portando le sue esperienze e le sue capacità.
Quello che potevo fare io, per aiutare Massimo, è stato girare alcuni brevi video per questo progetto (ha poi curato lui stesso la post produzione).
Ci siamo quindi trovati alla sede del Cicap a Padova e in una giornata abbiamo allestito il set e registrato tutto il materiale necessario.
Sono le parti in cui Massimo parla, nel video qui sopra.
Ci sono anche altre clip “rubate” a delle riprese che avevamo fatto tempo fa (il booktrailer per “Eravamo solo bambini” e altre girate invece in una vecchia villa abbandonata).
Le riprese questa volta le abbiamo effettuate fra scaffali e scaffali pieni di libri e riviste nel magazzino della sede Cicap, ricavandoci uno spazio minimo per noi e le nostre attrezzature.
Abbiamo utilizzato un fondale bianco appeso agli scaffali con delle mollette, due faretti a led, il microfono Rode NTG-1 posizionato appena fuori dall’inquadratura, la Canon C100 sul treppiede Miller e il monitor SmallHD DP6.
Come seconda camera avevo portato la Canon 550D per girare in contemporanea delle inquadrature più strette sul viso di Massimo.
Siccome il discorso che dovevamo filmare era piuttosto lungo (verrà suddiviso fra i vari video che pubblicherà nel suo canale youtube) volevamo utilizzare un teleprompter che desse una traccia visiva all’autore.
I teleprompter però costano davvero tanto e alla fine Massimo ne ha costruito uno seguendo un tutorial trovato in rete. Non sarà stato il massimo dell’eleganza ma funzionava bene!
Wow! che bello vedere i retroscena!