Una delle giornate più dure sul set di Oscar!
Penso di poter riassumere con questa frase quello che abbiamo pensato tutti dopo molte ore sotto alla pioggia per girare una scena, intensa e difficile, del nostro lungometraggio.
L’appuntamento di Sabato mattina era, per parte dello staff tecnico, alle 8 per caricare i vestiti e le uniformi per le comparse e poi via, con direzione Cerea (VR). Un sacerdote ci ha ospitati all’interno della sua comunità dove potevamo sfruttare un vecchio treno d’epoca per girare una scena con soldati tedeschi e deportati.
Arrivati sul posto ci siamo subito dati da fare per preparare l’attrezzatura, montare la telecamera ed allestire un angolo regia con computer e monitor esterno per rivedere le riprese, tirare cavi per la corrente, posizionare i fari e le macchine del fumo, sistemare i vagoni per le scene…
Nelle settimane precedenti avevamo già fatto un paio di incontri organizzativi per discutere delle problematiche che avremmo potuto trovare e la grossa incognita era proprio il tempo.
Le previsioni mettevano pioggia e temevamo di dover rinunciare, ma riuscire ad organizzare tutto di nuovo, spostando la scena più avanti, era impensabile.
Nel primo pomeriggio sono arrivate le due corriere che portavano le comparse. Con loro, sul set, eravamo quasi 200 persone!
Le comparse si sono riunite in un vicino capannone per vestirsi con gli abiti di scena e ascoltare le indicazioni del regista su quello che avrebbero dovuto fare. Poi ci siamo spostati all’esterno, vicino al treno, per cominciare a provare. Il piano era di fare una generale con il crane per poi passare alla steadicam e infine girare alcune inquadrature, le più concitate, con macchina a mano.
La scena era una notturna, quindi fino alle 17.30 circa, ora del tramonto, potevamo provare per ottimizzare i tempi quando si iniziava davvero.
Le macchine del fumo e della nebbia sono state usate per aggiungere atmosfera e ricreare gli sbuffi di fumo del treno.
Le difficoltà della giornata, oltre al numero delle comparse da gestire assieme agli attori, sono state dovute soprattutto al maltempo, all’umidità e alla pioggia continua che ci hanno fatto compagnia per molte ore costringendoci a coprire di cellophane tutto quello che potevamo (telecamera, batterie, monitor, prese elettriche, attrezzature…). Avevamo distribuito anche degli impermeabili “usa e getta” per farli indossare alle stesse comparse, sotto agli abiti di scena.
Personalmente ho apprezzato molto la fodera in goretex del giubbetto e delle scarpe 🙂
Per evitare che la pioggia andasse direttamente sui fari (Arri da 5kw alimentati da un gruppo elettrogeno) li avevamo protetti con degli ombrelloni.
Nella Panasonic avevo montato il monitor SmallHD DP6 alimentandolo con una batteria V-Mount per evitare di dover fare diversi cambi, risparmiando tempo prezioso. Con una sola batteria, infatti, il monitor ha funzionato per tutto il tempo necessario! Adesso devo solo trovare il sistema per fissarla bene, l’avevo provvisoriamente bloccata sul rod support della telecamera con delle strisce di velcro…
E’ stata davvero lunga e difficile. Alla fine delle riprese abbiamo messo via le attrezzature e siamo tornati a casa alle 5 di mattina del giorno dopo!
Il treno d’epoca, con la locomotiva e i carri merci
Il fonico Johnny impegnato ad allestire i vagoni per la scena
I fari con gli ombrelloni per proteggerli dalla pioggia!
La macchina per la nebbia…
… anche troppa nebbia!
Le comparse riunite per trovare i vestiti di scena e ascoltare le indicazioni del regista
Si esce e si cominciano le prove
La telecamera coperta di cellophane per proteggerla dall’umidità
Il set, verso sera, dopo molte ore di pioggia…
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