Oggi abbiamo girato due scene di raccordo, per il nostro lungometraggio, due scene brevi e non troppo difficili che non prevedevano dialoghi. Per la prima, con in scena solo Leonardo Pompa, ci siamo spostati in montagna perchè avevamo bisogno di un bosco innevato. Si tratta in pratica di una scena collegata con l’altra ambientata nella neve. La difficoltà maggiore, in questo caso, è stata quella di trovare uno spazio non troppo illuminato perchè sarebbe stato complicato esporre correttamente con il riverbero causato dal bianco della neve! Dopo aver predisposto il materiale, segnato i punti di fuoco e fatto un paio di prove dei movimenti, abbiamo atteso che il sole si spostasse dietro alle nuvole, in maniera tale da avere una luce omogenea e diffusa. Avevamo messo la telecamera sullo slider della Shootools per poterci spostare fra gli alberi seguendo la corsa del protagonista. Sopra alla Panasonic abbiamo montato il monitor DP6 della SmallHD, che con il suo Focus Assist è stato un valido aiuto! Per dare un taglio di luce più interessante nel punto in cui “Oscar” si fermava, abbiamo sfruttato un faretto a led alimentato con una batteria V-Lock, la stessa che uso per il monitor della steadicam.
Nel pomeriggio ci siamo spostati all’interno di una stanza nel museo della civiltà rurale, uno degli ambienti già sfruttati alcune volte, ad esempio nella scena del rifugio. Questa volta c’erano 5 partigiani, riuniti in una cantina per recuperare delle armi nascoste. L’ambientazione era molto particolare, resa più suggestiva dalla luce di 3 faretti da 800W. Con la telecamera avevamo regolato l’esposizione per avere un’atmosfera piuttosto buia (che ovviamente non corrisponde alle foto di questa pagina, scattate con un telefono!), quasi notturna. Anche qui, per capire bene i punti di fuoco, abbiamo utilizzato il focust assist del monitor DP6 oltre a quello interno della telecamera, un doppio controllo indispensabile per via della luce scarsa.